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Kamut o Farro?
L'attenzione eccessiva che si pone oggi sulla scelta dei cibi, non sempre consente di fare scelte corrette e basate per davvero sulle qualità dei prodotti commercializzati. Un esempio tra tutti è la notevole attenzione che si pone su un tipo di cereale, il Kamut, che in realtà non ha nulla di antico o di particolarmente diverso dal nostro frumento attuale. Infatti, tolta la storia quasi fantastica, che narra di un militare americano che trova in Egitto alcuni semi che miracolosamente germinano nel terreno degli Stati Uniti, il Kamut altro non è che il nome commerciale dell'azienda multinazionale americana che commercializza questo cereale. Il Kamut è, infatti, il grano Khorasan che prende il nome dalla regione dell'Iran attuale.
Pertanto si tratta di un normalissimo grano che ha sostanzialmente le stesse caratteristiche nutrizionali del nostro classico grano moderno, ma che, erroneamente, viene fatto passare per un grano dalle lontane origini egizie e dalle notevoli qualità nutrizionali, come, ad esempio, il fatto che possa essere più facilmente digeribile o possa essere mangiato dai celiaci. Quest'ultima notizia è la più falsa tra tutte, poiché le proteine del glutine sono tutte presenti e, anzi, sono addirittura in lieve percentuale maggiore rispetto al grano comune.
Se davvero si volesse cercare un cereale antico che non ha subito modifiche alcune ma che ha quasi conservato le sue preziose caratteristiche, allora si può benissimo pensare al Farro. Il Farro è uno dei cereali più popolari al mondo, che, seppure abbia una resa minore è, però, in grado di crescere in terreni poveri e in condizioni di freddo rigido. Il farro, in quanto cereale antico non è stato modificato e, rispetto alle varietà di grano più moderne, risulta più ricco di nutrienti.
Il farro si presta benissimo nella preparazione delle zuppe, delle insalate oppure associato ai legumi o ad un ricco minestrone. Esiste il farro decorticato al quale non è stata rimossa la glumella che riveste esternamente il chicco, ed il farro perlato, ovvero privo della glumella. In entrambi i casi i valori nutrizionali restano pressoché invariati e, inoltre, il farro si trova anche in farine che ne consentono la panificazione. Nutrizionalmente il farro è una buona fonte di calcio, di magnesio, di selenio, di zinco, di ferro e di manganese oltre che di Vitamina E e vitamine del gruppo B. Infine, il farro essendo ricco in fibre, è in grado di ridurre i livelli di colesterolo totale e LDL e di garantire una elevata sazietà.