"Pappe" e alimenti per bambini: mai esagerare

In uno studio condotto su centinaia di pietanze preparate da aziende specializzate in alimenti per bambini e pubblicato sulla rivista scientifica Pediatrics, i ricercatori hanno evidenziato che non tutti i cibi somministrati ai bambini sono da ritenersi adeguati e funzionali al loro benessere. Infatti, se gli alimenti usati dal momento dello svezzamento sino al compimento del primo anno di età sono risultati idonei alle esigenze fisiche e di salute dei bambini, lo stesso non si può dire per gli alimenti che sono destinati ai bambini da uno a tre anni. All'interno di questi prodotti si è riscontrata una quantità elevata di sali e di zuccheri, a seconda del prodotto alimentare analizzato.
I consigli nutrizionali per l'uso del sale aggiunto alle pietanze dei piccoli indicano un valore massimo giornaliero di 120mg per i neonati, di 350mg per i piccoli durante lo svezzamento fino al compimento del primo anno di vita e di 1gr fino al terzo anno di età. Le capacità filtranti dei reni dei bambini risultano essere decisamente minori rispetto ad un adulto, da qui la necessità di tenere sotto stretto controllo le quantità di sale che si somministrano ai piccoli.
Ma un altro aspetto molto importante è legato ai sapori che i diversi alimenti assumono quando il sale è presente in abbondanza, poiché questo causa l'incapacità per i più piccoli ad accettare gli alimenti che per loro natura hanno sapori più delicati come la frutta e la verdura, che con fatica i genitori cercano di far mangiare a tavola. Stesso discorso vale per gli zuccheri aggiunti che, secondo le indicazioni nutrizionali pediatriche, non dovrebbero essere dati in maniera assoluta sino ad almeno il compimento del secondo anno di età. Questa indicazione è stata fornita lo scorso anno dall'American Heart Associations ed è stata ripresa dai medici dell'ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma, i quali denunciano un uso smodato di alimenti ricchi in zuccheri che determinano il rischio aumentato di insorgenza di obesità e patologie a carico del cuore e del fegato, oltre a ipertensione e diabete.
Il consiglio che si può dare è quello di bilanciare quotidianamente le diete dei nostri piccoli evitando l'aggiunta del sale e facendo attenzione alle etichette degli alimenti, scegliendo quelle che indicano l'assenza di sali o zuccheri aggiunti.
I consigli nutrizionali per l'uso del sale aggiunto alle pietanze dei piccoli indicano un valore massimo giornaliero di 120mg per i neonati, di 350mg per i piccoli durante lo svezzamento fino al compimento del primo anno di vita e di 1gr fino al terzo anno di età. Le capacità filtranti dei reni dei bambini risultano essere decisamente minori rispetto ad un adulto, da qui la necessità di tenere sotto stretto controllo le quantità di sale che si somministrano ai piccoli.
Ma un altro aspetto molto importante è legato ai sapori che i diversi alimenti assumono quando il sale è presente in abbondanza, poiché questo causa l'incapacità per i più piccoli ad accettare gli alimenti che per loro natura hanno sapori più delicati come la frutta e la verdura, che con fatica i genitori cercano di far mangiare a tavola. Stesso discorso vale per gli zuccheri aggiunti che, secondo le indicazioni nutrizionali pediatriche, non dovrebbero essere dati in maniera assoluta sino ad almeno il compimento del secondo anno di età. Questa indicazione è stata fornita lo scorso anno dall'American Heart Associations ed è stata ripresa dai medici dell'ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma, i quali denunciano un uso smodato di alimenti ricchi in zuccheri che determinano il rischio aumentato di insorgenza di obesità e patologie a carico del cuore e del fegato, oltre a ipertensione e diabete.
Il consiglio che si può dare è quello di bilanciare quotidianamente le diete dei nostri piccoli evitando l'aggiunta del sale e facendo attenzione alle etichette degli alimenti, scegliendo quelle che indicano l'assenza di sali o zuccheri aggiunti.