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Proteine: animali o vegetali?
Tra i diversi cibi che spesso mangiamo con molto gusto, troviamo le carni che, dopo la pasta, sono l'alimento che è presente quasi quotidianamente in tavola. Le carni sono considerate tra le principali fonti di proteine definite "nobili" poiché, rispetto alle proteine di orgine vegetale, sono più facilmente assorbibili, ma tale condizione non deve spingere a consumare sempre e solo carni, poiché si possono contrarre forme patologiche anche gravi.
Le carni sono presenti nella Dieta Mediterranea e rappresentano un'importante porzione di proteine di origine animale, utili alla crescita ed al mantenimento in salute del fisico. Ma anche dai vegetali, come legumi e cereali, è possibile assumere l'adeguata quantità di proteine, che svolgono la medesima funzione. Una differenza sostanziale tra le carni ed i legumi, ad esempio, sta nel metodo di cottura e nella loro composizione. Infatti se da una parte i legumi, grazie alla loro preparazione con olio extravergine d'oliva, ci permettono di assumere nutrienti non eccessivamente alterati dalla cottura, lo stesso non si può dire delle carni. Le carni sono preparate soprattutto in padella o alle braci e, questo modo di cuocere, rappresenta il metodo più pericoloso, poiché è stato riconosciuto che può favorire l'insorgenza dei tumori. Inoltre, i grassi presenti nelle carni sono grassi saturi, che, seppur in parte necessari per il nostro organismo, al contrario in grosse quantità ne aumentano notevolmente il rischio di contrarre patologie metaboliche. Tra l'altro, ad esempio, si parla di aumento di colesterolo LDL che è causa primaria di aterosclerosi, che determina la formazione di placche nelle arterie che ostacolano il regolare flusso sanguigno e possono anche formare trombi.
Il suggerimento, pertanto, è quello di mangiare le carni non più di un paio di volte a settimana assieme alle carni del pesce da assumere fino anche a tre volte, sapendo che, comunque, esistono molte altre fonti di proteine di origine vegetale, come la soia ad esempio.
La necessità di ridurre le carni nella nostra dieta quotidiana è supportata anche da uno degli ultimi studi svolti sull'uso eccessivo delle carni, il quale ha stabilito che, la presenza elevata e frequente di una molecola, la L-carnitina, modifica la flora batterica intestinale. Tali batteri, inoltre, trasformano la L-carnitina in un composto che favorisce l'aterogenicità, cosa che invece nei vegetariani non accade cosi frequentemente, poiché essi hanno una flora intestinale molto più equilibrata e meno predisposta a trasformare la già poca quantità di L-carnitina.
Insomma, se ne può dedurre da tale scoperta che, seguire i suggerimenti della piramide alimentare mediterranea e consumare quindi la giusta quantità di carne utile al nostro fabbisogno proteico, aggiungendo e variando i vegetali ai pasti principali, permette di ridurre i rischi correlati.
Tra i diversi cibi che spesso mangiamo con molto gusto, troviamo le carni che, dopo la pasta, sono l'alimento che è presente quasi quotidianamente in tavola. Le carni sono considerate tra le principali fonti di proteine definite "nobili" poiché, rispetto alle proteine di orgine vegetale, sono più facilmente assorbibili, ma tale condizione non deve spingere a consumare sempre e solo carni, poiché si possono contrarre forme patologiche anche gravi.
Le carni sono presenti nella Dieta Mediterranea e rappresentano un'importante porzione di proteine di origine animale, utili alla crescita ed al mantenimento in salute del fisico. Ma anche dai vegetali, come legumi e cereali, è possibile assumere l'adeguata quantità di proteine, che svolgono la medesima funzione. Una differenza sostanziale tra le carni ed i legumi, ad esempio, sta nel metodo di cottura e nella loro composizione. Infatti se da una parte i legumi, grazie alla loro preparazione con olio extravergine d'oliva, ci permettono di assumere nutrienti non eccessivamente alterati dalla cottura, lo stesso non si può dire delle carni. Le carni sono preparate soprattutto in padella o alle braci e, questo modo di cuocere, rappresenta il metodo più pericoloso, poiché è stato riconosciuto che può favorire l'insorgenza dei tumori. Inoltre, i grassi presenti nelle carni sono grassi saturi, che, seppur in parte necessari per il nostro organismo, al contrario in grosse quantità ne aumentano notevolmente il rischio di contrarre patologie metaboliche. Tra l'altro, ad esempio, si parla di aumento di colesterolo LDL che è causa primaria di aterosclerosi, che determina la formazione di placche nelle arterie che ostacolano il regolare flusso sanguigno e possono anche formare trombi.
Il suggerimento, pertanto, è quello di mangiare le carni non più di un paio di volte a settimana assieme alle carni del pesce da assumere fino anche a tre volte, sapendo che, comunque, esistono molte altre fonti di proteine di origine vegetale, come la soia ad esempio.
La necessità di ridurre le carni nella nostra dieta quotidiana è supportata anche da uno degli ultimi studi svolti sull'uso eccessivo delle carni, il quale ha stabilito che, la presenza elevata e frequente di una molecola, la L-carnitina, modifica la flora batterica intestinale. Tali batteri, inoltre, trasformano la L-carnitina in un composto che favorisce l'aterogenicità, cosa che invece nei vegetariani non accade cosi frequentemente, poiché essi hanno una flora intestinale molto più equilibrata e meno predisposta a trasformare la già poca quantità di L-carnitina.
Insomma, se ne può dedurre da tale scoperta che, seguire i suggerimenti della piramide alimentare mediterranea e consumare quindi la giusta quantità di carne utile al nostro fabbisogno proteico, aggiungendo e variando i vegetali ai pasti principali, permette di ridurre i rischi correlati.