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Quanto pesce c'è nel....pesce?
Il consiglio di mangiare pesce più volte a settimana rimane uno dei migliori in assoluto, poiché permette di mantenere inalterato nel tempo il proprio stato di salute e di migliorarlo qualora alcuni valori del sangue non dovessero essere in equilibrio. Ma se il consiglio indica di acquistare pesce fresco o al più surgelato, diversamente si vedono i carrelli della spesa pieni di confezioni di prodotti che solo in etichetta riportano l'immagine del pesce, ma poi al loro interno lo stesso scarseggia.
Si può pensare ai classici bastoncini di merluzzo, tanto amati più dalle mamme che dai figli, poiché in breve si riesce a preparare un pasto veloce, gustoso e che i ragazzi apprezzano, mettendo al sicuro la coscienza dei genitori che si convincono di aver dato pesce ai propri figli. Peccato che poi di pesce ce ne sia davvero poco, perciò è sufficiente leggere l'etichetta per scoprire che il pesce rappresenta solo il 49% del peso complessivo, mentre il resto è la panatura che lo avvolge. Insomma, io lo definirei più come un panino con all'interno un pesce e non il contrario.
Lo stesso accade con altri alimenti divenuti di moda, come il surimi, oramai onnipresente in tutte le pietanze soprattutto in quelle che si definiscono esotiche. Per definizione il surimi è un alimento che si ottiene dal solo merluzzo macinato, preparato a strati e ricoperti di alghe. Diversamente se si acquista presso il supermercato e si leggono gli ingredienti si trova che il surimi è, in genere, composto da ritagli di merluzzo o sgombro, ovvero gli scarti di lavorazione degli stessi pesci. Questi ritagli sono uniti insieme con addensanti, coloranti e aromi che conferiscono aspetto, colore, odore e sapore ai classici bastoncini rotondi, che si possono definire i “wurstel del mare”. Inoltre, sempre in etichetta troviamo lo zucchero, i polifosfati ed elevate percentuali di sale. Il surimi, talvolta, viene preparato anche con altri tipi di pesce come il Suri, i Nemipteri o le Carpe asiatiche.
Insomma, al loro interno si può trovare davvero di tutto ma sicuramente siamo lontani sia dalla ricetta classica del surimi, sia da ciò che in genere la gente pensa di acquistare, ossia granchio. Per la sua caratteristica e per come viene prodotto industrialmente, il surimi è un alimento molto sfizioso ma nasconde molte cose che la gente non conosce e che la semplice lettura delle etichette aiuterebbe a comprendere. Infatti, si scoprirebbe anche che il costo di questo prodotto industriale è abbastanza elevato se paragonato al pesce fresco di allevamento e di buona qualità.
Pertanto il suggerimento è quello di mettere nel piatto alimenti nella loro forma integra, non macinati e ricostruiti, e che siamo in grado di riconoscere.
In allegato è possibile scaricare l'articolo apparso su TarantoBuonasera 23/10/2019
Il consiglio di mangiare pesce più volte a settimana rimane uno dei migliori in assoluto, poiché permette di mantenere inalterato nel tempo il proprio stato di salute e di migliorarlo qualora alcuni valori del sangue non dovessero essere in equilibrio. Ma se il consiglio indica di acquistare pesce fresco o al più surgelato, diversamente si vedono i carrelli della spesa pieni di confezioni di prodotti che solo in etichetta riportano l'immagine del pesce, ma poi al loro interno lo stesso scarseggia.
Si può pensare ai classici bastoncini di merluzzo, tanto amati più dalle mamme che dai figli, poiché in breve si riesce a preparare un pasto veloce, gustoso e che i ragazzi apprezzano, mettendo al sicuro la coscienza dei genitori che si convincono di aver dato pesce ai propri figli. Peccato che poi di pesce ce ne sia davvero poco, perciò è sufficiente leggere l'etichetta per scoprire che il pesce rappresenta solo il 49% del peso complessivo, mentre il resto è la panatura che lo avvolge. Insomma, io lo definirei più come un panino con all'interno un pesce e non il contrario.
Lo stesso accade con altri alimenti divenuti di moda, come il surimi, oramai onnipresente in tutte le pietanze soprattutto in quelle che si definiscono esotiche. Per definizione il surimi è un alimento che si ottiene dal solo merluzzo macinato, preparato a strati e ricoperti di alghe. Diversamente se si acquista presso il supermercato e si leggono gli ingredienti si trova che il surimi è, in genere, composto da ritagli di merluzzo o sgombro, ovvero gli scarti di lavorazione degli stessi pesci. Questi ritagli sono uniti insieme con addensanti, coloranti e aromi che conferiscono aspetto, colore, odore e sapore ai classici bastoncini rotondi, che si possono definire i “wurstel del mare”. Inoltre, sempre in etichetta troviamo lo zucchero, i polifosfati ed elevate percentuali di sale. Il surimi, talvolta, viene preparato anche con altri tipi di pesce come il Suri, i Nemipteri o le Carpe asiatiche.
Insomma, al loro interno si può trovare davvero di tutto ma sicuramente siamo lontani sia dalla ricetta classica del surimi, sia da ciò che in genere la gente pensa di acquistare, ossia granchio. Per la sua caratteristica e per come viene prodotto industrialmente, il surimi è un alimento molto sfizioso ma nasconde molte cose che la gente non conosce e che la semplice lettura delle etichette aiuterebbe a comprendere. Infatti, si scoprirebbe anche che il costo di questo prodotto industriale è abbastanza elevato se paragonato al pesce fresco di allevamento e di buona qualità.
Pertanto il suggerimento è quello di mettere nel piatto alimenti nella loro forma integra, non macinati e ricostruiti, e che siamo in grado di riconoscere.
In allegato è possibile scaricare l'articolo apparso su TarantoBuonasera 23/10/2019

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